Giuseppe Ungaretti

Analisi, Il porto sepolto di Ungaretti

Il porto sepolto di Ungaretti allude a «ciò che segreto rimane in noi, indecifrabile», e ha una fonte precisa nel racconto favoloso di due amici francesi:

«Mi parlavano d’un porto, d’un porto sommerso, che doveva precedere l’epoca tolemaica, provando che Alessandria era un porto già prima d’Alessandro, che già prima d’Alessandro era una città. Non se ne sa nulla. Quella mia città si consuma e s’annienta d’attimo in attimo. Come faremo a sapere delle sue origini se non persiste più nulla nemmeno di quanto è successo un attimo fa? Non se ne sa nulla, non ne rimane altro segno che quel porto custodito in fondo al mare, unico documento tramandatoci d’ogni era d’Alessandria».

IL PORTO SEPOLTO DI UNGARETTI

Vi arriva il poeta
e poi torna alla luce con i suoi canti
e li disperde

Di questa poesia
mi resta
quel nulla
d’inesauribile segreto

Questa breve poesia porta il titolo della prima e omonima raccolta di Ungaretti datata 1916 ed ha valore programmatico. Sono versi che ci parlano della vita dell’autore e della città in cui è nato, Alessandria d’Egitto. Il titolo del componimento è parte integrante di esso, fondamentale per la comprensione del testo: spiega il luogo in cui arriva il poeta, la meta del suo viaggio introspettivo.

Questo porto, definito da Ungaretti sepolto, è un’immagine carica di simbolismo. L’aggettivo sepolto porta infatti con sé l’idea di un mondo sottostante e precedente: è un porto antico che ci ricollega al tempo della nascita di Alessandria, e che ha in sé un inesauribile segreto. Questo segreto, il porto, è ciò che la poesia riesce a riportare alla luce con i suoi versi.

I MITI

La poesia viene dispersa, poiché, invece che custodire i suoi testi, il poeta li comunica agli altri: ricorda la Sibilla cumana che nell’Eneide disperdeva le foglie d’oro su cui trascriveva le profezie di Apollo. 

La narrazione poetica e la parola rappresentano, agli occhi dell’autore e di tutta una tradizione letteraria, un mezzo di conoscenza di se stessi, qualcosa attraverso cui indagare l’ignoto che vive dentro ciascuno di noi. Ed ecco che il ripercorrere le epoche, il discendere per riscoprire il porto sepolto, diventano simbolo di un viaggio introspettivo che Ungaretti compie grazie alla narrazione poetica.

L’idea dell’indagare e della discesa ci riportano immediatamente a una tradizione antica e mitica, ricordandoci il tema della discesa agli Inferi. Tale tema è presente nel mito di Orfeo, egli scende nell’Ade per riportare in vita Euridice, così come Ungaretti si immerge nel porto sepolto e ne riemerge con le sue poesie.  In questo contesto ritroviamo anche l’affermazione, ne Il porto sepolto di Ungaretti, della purezza della poesia, che riemerge da questo viaggio come purificata.

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