Giuseppe Ungaretti

L’Allegria di Ungaretti

L’Allegria di Ungaretti è la raccolta poetica più rappresentativa del poeta. Questa raccolta di liriche ha una vicenda editoriale complessa, che possiamo riassumere in tre fasi (che corrispondono a tre stesure):

  • Il porto sepolto (1916)
  • Allegria di naufragi (1919)
  • L’Allegria del 1931 e del 1942.
TITOLO DELLA RACCOLTA

Inizialmente, la raccolta prende il nome de Il porto sepolto, alludendo al mistero della parola poetica. Il secondo titolo scelto dal poeta, Allegria di naufragi, è invece un ossimoro: l’«esultanza d’un attimo» è accostata all’idea che tutto sia «travolto, soffocato, consumato dal tempo».

L’ALLEGRIA: LE CINQUE SEZIONI

L’Allegria è suddivisa in cinque sezioni:

  • Ultime: contiene le poesie composte prima della Guerra, scritte tra il ’14 e il ’15, il titolo allude alla conclusione di una fase lirica giovanile (influenzate dal Futurismo);
  • Il porto sepolto: contiene le scritte sul fronte carsico tra il dicembre del ’15 e l’ottobre del ’16 ed ha come motivo centrale la ricerca della poesia;
  • Naufragi: contiene le poesie di guerra composte tra il dicembre del ’16 e l’agosto del ’17;
  • Girovago: contiene le poesie di guerra composte tra il marzo e il luglio del ’18 sul fronte ;
  • Prime: scritte nel ’19 per la maggior parte e anticipano una modalità poetica che Ungaretti approfondirà nel Sentimento del tempo.
TEMI
  • Infanzia e adolescenza del poeta;
  • il mare, il porto e il viaggio;
  • l’esperienza del fronte.

La maggior parte dei testi ha come tema la guerra. Ungaretti rovescia su questi testi la sua esperienza di guerra, si arruola anche per riappropriarsi dell’identità nazionale. In una nota al testo Ungaretti dice:

Non amo la guerra […], sono un uomo della pace […], sembrava che la guerra si imponesse per eliminare la guerra.

L’Allegria di Ungaretti è una sorta di diario di guerra, quasi tutti i testi hanno la data e il luogo in cui sono stati composti. Ungaretti vuole presentare la sua esperienza privata, ma non si accontenta di questa dimensione, che risulterebbe ristretta. La sua esperienza diretta si estende e accoglie quella degli altri che sono sul fronte con lui. Emerge il superamento della dimensione individuale e l’esperienza diventa universale. In questo modo scopre di essere uomo tra gli uomini, una parte dell’umanità che condivide un’esperienza comune e che, attraverso il dolore, fa recuperare l’essenza della vera persona. Ungaretti non ha odio per il nemico, ma una presa di coscienza della condizione umana. Fare la guerra significa essere costantemente davanti alla morte, ma questo ci fa rendere più piacevole la vita. Solo con questa condizione estrema cadono le maschere ed è più facile interrogare se stessi e raggiungere l’essenza delle cose. Qui l’uomo si riconosce simile agli altri e nasce un’empatia molto forte, che Ungaretti chiama fraternità.

ASPETTI FORMALI

Rivoluzione metrica, scompare la punteggiatura tranne in poche eccezioni; i versi sono brevi e brevissimi, a volte coincidono con singole parole, si caricano di un significato particolare, acquistano una nuova forza. I versi brevissimi vengono chiamati versicoli, che sono una novità assoluta per la tradizione italiana, ma non per la tradizione francese che si era già mossa in questa direzione.

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