Triveneto

Ode al Ponte di Calatrava

Quando si arriva alla stazione di Venezia Santa Lucia, si è proiettati in una dimensione quasi parallela di acque e riflessi.

Per raggiungere Piazzale Roma, si deve attraversare un ponte molto noto sia dai frequentanti abituali della città, sia dai turisti.

Appena appoggiamo i nostri piedi sul ponte della Costituzione, iniziano subito le imprecazioni!

L’architetto spagnolo Santiago Calatrava ha creato e progettato un ponte che visivamente ha un certo design e un suo concetto specifico, ma fattivamente e praticamente è un grande no. Nonostante Calatrava sia un architetto e un ingegnere civile, non ha saputo progettare un ponte rispondente alle esigenze dei cittadini che, come me, ogni mattina si trovano a dover combattere contro questa installazione scivolosa e spesso pericolosa.

Tutti in fila come dieci piccoli indiani, perché il ponte è dotato di pavimenti di vetro, tranne nella parte centrale, dove sono state usate pietra e trachite (per fortuna!).

Il risultato di questa trovata geniale, costata quasi 12 milioni di euro, è una sorta di Via Crucis nella parte centrale del ponte, per evitare di ritrovarsi con l’osso del collo spezzato a causa del pavimento scivoloso per via di piogge, umidità e qualsiasi fenomeno meteorologico non identificato.

L’unica magra consolazione, durante questo viatico infernale, è la vista di un panorama mozzafiato.

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