Cultura

Il Questionario di Proust

Il Questionario di Proust: ne avete già sentito parlare? Proust, lo scrittore che tutti noi conosciamo per la sua Ricerca del tempo perduto, o per il famoso biscottino, la madeleine.

Oggi vanno di moda i video Q&A, ma non tutti sanno che, già nell’Ottocento, questi questionari erano già in gran voga! Durante l’epoca vittoriana, era una consuetudine conservare un libricino su cui trascrivere annotazioni, pensieri, ma soprattutto domande da porre agli amici e ai conoscenti.

Lo stesso Proust ha compilato uno di questi questionari, per rispondere alle curiosità dell’amica Antoinette Faure, che lo ha custodito per diverso tempo. Non a caso, oggi lo chiamiamo tutti il Questionario di Proust.

Il questionario dello scrittore francese è stato pubblicato nel 1924 col titolo Les Cahiers du Mois per poi essere venduto all’asta per una cifra astronomica nel 2003.

Rispondiamo allora a questa serie di domande che, ormai, prende l’iconico nome di Il Questionario di Proust.

  • Il tratto principale del mio carattere.

Dolcezza.

  • La qualità che desidero in un uomo.

Fedeltà.

  • La qualità che preferisco in una donna.

Eleganza.

  • Quel che apprezzo di più nei miei amici.

Disponibilità.

  • Il mio principale difetto.

Parlantina assordante.

  • La mia occupazione preferita.

Studiare e leggere. 

  • Il mio sogno di felicità.

Un grande amore che duri per sempre.

  • Quale sarebbe, per me, la più disgrazia.

Perdere il mio grande amore.

  • Quel che vorrei essere.

Una fenice, per rinascere dalle mie ceneri.

  • Il paese dove vorrei vivere.

Il paese delle meraviglie.

  • Il colore che preferisco.

Nero.

  • Il fiore che amo.

Orchidea.

  • L’uccello che preferisco.

Colibrì. 

  • I miei autori preferiti in prosa.

Per quanto riguarda gli autori stranieri amo molto Virginia Woolf, le sorelle Brontë e Irène Némirovsky. Come scrittori italiani, invece, apprezzo Italo Svevo e Luigi Pirandello.

  • I miei poeti preferiti.

Giovanni Pascoli, Eugenio Montale, Giacomo Leopardi e Alda Merini.  

  • I miei eroi nella finzione.

Andrea Sperelli e Robin Hood. 

  • Le mie eroine preferite nella finzione.

Josephine March e Eveline.

  • I miei compositori preferiti.

Non amo la musica classica.

  • I miei pittori preferiti.

Magritte, Klimt, Renoir, Frida Kahlo e Dalì. 

  • I miei eroi nella vita reale.

La mia famiglia e i miei professori.

  • Le mie eroine nella storia.

Giovanna D’Arco, Teodolinda la regina longobarda, Elisabetta d’Inghilterra e Anna Bolena. 

  • I miei nomi preferiti.

Charlotte, Cassandra, Leonardo e Lucrezia. 

  • Quel che detesto più di tutto.

L’ignoranza.

  • I personaggi storici che disprezzo di più.

Adolf Hitler e Mao Zedong. 

  • L’impresa militare che ammiro di più.

La liberazione d’Italia.

  • La riforma che apprezzo di più.

La riforma protestante. 

  • Il dono di natura che vorrei avere.

L’onniscienza. 

  • Come vorrei morire.

In nessun modo, non vorrei morire.

  • Stato attuale del mio animo.

Soddisfatto.

  • Le colpe che mi ispirano maggiore indulgenza.

I furti. 

  • Il mio motto.

Per aspera ad astra.

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